[EDIT: ho cancellato questo video per ragioni di opportunità]
Prima di cena ero lì a guardare una LIVE su facebook e ascoltavo le ragioni delle proteste in corso nella città di Napoli. E ascoltando quelle voci mi sono reso conto che le accuse rivolte ai napoletani scesi in piazza nei giorni scorsi, di essere tutti mafiosi, camorristi, nullafacenti o – peggio! – negazionisti, non erano poi così giustificate. Di lì la riflessione: se da una parte è irragionevole scendere per le piazze proprio in questi giorni, visto che la protesta stessa rischia di esacerbare le stesse misure contro cui la protesta si rivolge, dall’altra mi sono reso conto che quella gente non era camorrista né facinorosa: si trattava di persone veramente disperate, impaurite di perdere il lavoro, i risparmi o le proprie attività.
La situazione è davvero complessa: da una parte ci sono le persone indifese, i commercianti, le scuole di musica e di danza, le palestre, i ristoranti, i bar, le pasticcerie e tutte le attività coinvolte nelle limitazioni dell’ultimo DPCM; dall’altra ci sono degli uomini che hanno la responsabilità di prendere delle decisioni difficili e impopolari avendo le mani legate dai trattati internazionali e dall’Europa.
Così ho deciso di lanciare una Live improvvisa sul mio canale, senza nemmeno aver cenato, e di condividere le mie riflessioni con i miei amici followers. Ne è uscita una live di 4 ore che alla fine si è trasformata in una Tuberadio. Hanno chiamato Luciano, Christian dalla Svezia e “Fedecuscino” dal Portogallo.
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A loro e alle numerose persone che hanno partecipato in chat va la mia riconoscenza per aver condiviso pensieri e pregiudizi su questa vicenda complicata che davvero non promette nulla di buono.