
Stasera, dopo alcune lunghe giornate di duro lavoro a ridosso della pubblicazione di Samsara, mi è capitato di fare una cosa che non facevo da diversi giorni: guardare un telegiornale.
Non credevo che fossimo arrivati a mille morti, in Italia, e che la Borsa di Milano avesse perso il 17% nella sola giornata di oggi – il peggiore tonfo di sempre. Non credevo che la signora LaGarde, a capo della BCE, avesse detto che gli Stati se la devono cavare da soli. E non credevo neanche che ci fosse stato il colpo di scena, il ribaltamento della situazione: la Cina che accusa gli USA di aver portato il virus sul suo territorio – involontariamente, mi pare di capire.
Quest’ultima notizia, in particolare, è curiosa: pare che un pezzo molto grosso del governo americano, in conferenza stampa, oggi abbia detto che il sistema sanitario americano è “un fallimento” e che i casi di CoVid 19 correntemente noti, circa un migliaio, potrebbero essere molti di più. La ragione? Molti decessi attribuiti all’influenza comune, nei mesi scorsi, potrebbero essere stati causati in realtà dal Coronavirus.

Ragazzi, ma che diavolo è successo?! Mi sono distratto un paio di giorni, per altro solo ieri sera eravamo in radio… e mi accorgo d’un tratto che il mondo è cambiato. Ma è cambiato veramente! Poco fa, in una breve telefonata notturna, un amico mi chiedeva con voce sincera: “Vicky, credi che ce la faremo?“
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Certo che ce la faremo!
Il punto è: a quale prezzo? Per la prima volta nella mia vita provo un po’ di paura. Il numero “mille” fa un po’ paura. Riflettere sul fatto che si tratta di mille esseri umani, di mille padri, nonni, fratelli, zii, fa paura. Pensare che potrebbe presto toccare ai miei cari o ai cari delle persone a cui tengo, mette paura.
E in questo momento di riflessione improvvisa mi chiedo: sarà il caso di pubblicare il mio libro proprio adesso?
La questione, dal mio punto di vista, è delicata ma anche semplice: si potrebbe pensare che io me ne stia approfittando, ma la verità è che ho cominciato ad Agosto del 2019 a scrivere questo libro, e che cosa ci devo fare, io, se il lungo lavoro di progettazione, stesura, correzione, revisione, impaginazione e pubblicazione mi è andato a terminare proprio il 9 di Marzo? Mi viene anche da rispondermi: in che senso, comunque, me ne approfitterei? Se da una parte è vero che la gente dovrebbe avere più tempo per leggere, e questo andrebbe a mio vantaggio, dall’altra è più preoccupata, meno incline a rilassarsi e forse nel pieno di una crisi economica senza precedenti. Quindi non direi che si possa parlare di “approfittarsi”. Semmai il contrario: questa è SFIGA!

Anche perché… per la miseria: ma io PROPRIO DI VENERDI’ 13 DOVEVO PUBBLICARE IL MIO LIBRO?
A parte gli scherzi, la cosa importante è l’aspetto ludico. L’intrattenimento. Quello che in questi giorni sto facendo con la TubeRadio. Quello che mi chiedete continuamente di fare: farvi compagnia per non pensare, per condividere, per sognare, per viaggiare insieme verso l’ignoto. Per non sentirsi soli. Quello che mi auguro, alla vigilia dell’uscita di Samsara, è che il mio libro nei prossimi giorni dia un po’ di conforto e contribuisca in qualche modo ad allontanare il pensiero da questa maledetta tragedia che ci ha colpiti tutti.
Con me ha funzionato.
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