La spirale dell’odio è dietro l’angolo. Putin, dopo aver invaso l’Ucraina, ora ha deciso di fermarsi per indire i referendum sui territori conquistati e invocare i negoziati. Biden fa sapere che non riconoscerà mai l’annessione dei territori ucraini alla Russia, l’Europa segue ed esegue, Zelensky grida allo scandalo e continua a chiedere la guerra.
Se nessuno fa un passo indietro e tutti restano arroccati sulle loro posizioni, desiderando come unica soluzione la “distruzione” del nemico, allora la spirale dell’odio è imboccata e la destinazione è la guerra totale.
Nell’ultimo discorso del Presidente russo siamo stati informati che l’utilizzo delle armi nucleari è ormai una possibilità concreta e in tutta risposta, anzichè valutare strade diplomatiche, vengono messe sul piatto strategia di risposta nucleare.
Arrivati a questo punto la mia domanda è: vogliamo davvero vivere in un mondo post-nucleare? Vogliamo privare di un futuro prospero e felice i nostri figli? Se la risposta è che non siamo disposti a fare neanche un piccolo passo indietro, che restiamo rigidi sulle nostre posizioni ideologiche, che noi abbiamo ragione e lui ha torto e quindi deve solo essere distrutto – perchè chi ha torto deve sempre essere distrutto e pagare il suo pegno – allora non c’è via d’uscita.
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In questo video, ad alcune considerazioni iniziali seguono le mie proposte per una trattativa diplomatica che renda possibile la fine della guerra, l’annessione dell’Ucraina alla Nato e la ripresa delle relazioni commerciali con la Russia, in cambio della concessione di alcuni dei territori conquistati.
Sarò io il pazzo idealista, oppure forse è il caso di cominciare a prendere in considerazione l’idea di una maggiore flessibilità? Ai posteri l’ardua sentenza.
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